L’architettura palladiana e l’ottima cucina sono due delle chicche della storica città italiana di Vicenza e della sua provincia. Cosa mangiare a Vicenza? Degustando ogni specialità potrai anche assaporare la storia dei paesi vicentini, un boccone alla volta, perché si sa: il cibo è in fin dei conti cultura!
Il formaggio Asiago e i pascoli di pecore dell’Altopiano
L’Asiago, che prende il nome dall’omonima città, è un gustoso formaggio salato noto in tutto il mondo. Si può consumare fresco o stagionato fino a due (o più) anni.
Pensa che questo formaggio ha una storia millenaria! Da oltre mille anni viene prodotto sull’Altopiano di Asiago questo formaggio che amiamo in tutto il mondo, anche se probabilmente aveva un sapore molto diverso da quello odierno. Inizialmente veniva utilizzato formaggio di latte di pecora perché tra il X e il XV secolo, l’allevamento di pecore dominava i verdi pascoli dell’Altopiano di Asiago.
Oggi l’Asiago viene prodotto con latte vaccino e vanta una denominazione di origine protetta (Denominazione di Origine Protetta o DOP) limitata alla zona alpina del comune di Asiago, in provincia di Vicenza. Il formaggio Asiago viene stagionato in caseifici situati a più di 600 metri sul livello del mare, utilizzando latte proveniente da allevamenti alpini, proprio per questo motivo ha un marchio aggiuntivo come “Prodotto della Montagna”.
L’Asparago bianco di Bassano, una prelibatezza casuale!
Bassano del Grappa, ai piedi del Monte Grappa, vanta una pregiata stagione di asparagi bianchi che va da aprile a maggio. La storia di questo ortaggio è però del tutto casuale.
Nel 1500 Bassano fu colpita da una grandinata che distrusse il raccolto di asparagi, costringendo i contadini a raccogliere la parte interrata. Assaggiando l’asparago, il cui colore bianco era dovuto alla mancanza di luce solare, i contadini rimasero sorpresi nel constatare quanto fosse gustoso e tenero, e iniziarono da allora a coltivarlo sottoterra. Nel 1534 abbiamo testimonianze di come l’asparago veniva già visto come una prelibatezza ai banchetti.
La degustazione degli asparagi è una tradizione a Bassano, e ogni abitante ha da ridire sul corretto modo di servirli, con uova e altre pietanze. Il colore speciale si ottiene raccogliendo i turioni prima che spuntino dal terreno e abbiano la possibilità di diventare verdi.
Il Baccalà alla vicentina di Sandrigo dal naufragio di un mercante veneziano
Il piatto forse più famoso che porta il nome di Vicenza è il baccalà alla vicentina. Si tratta di stoccafisso essiccato, cucinato con cipolle, olio d’oliva, sardine, latte, formaggio e prezzemolo e servito con polenta. È l’orgoglio della città di Vicenza ed è anche una di quelle rare ricette di cui si conosce con precisione l’origine.
La storia del baccalà alla vicentina parte da Røst, una delle Isole Lofoten, dove, nel 1431, sbarcò Pietro Querini, un mercante veneziano scampato, con alcuni membri del suo equipaggio, a un terribile naufragio. Durante la loro permanenza l’equipaggio ebbe l’opportunità di apprendere alcune abitudini dei pescatori, tra cui il metodo di conservazione del merluzzo. Appeso fuori dalle case, esposto al freddo vento del nord, e lasciato ad asciugare per mesi: era lo stockfiss. Quando Querini tornò a casa, portò con sé, nella stiva della nave, una grande quantità di merluzzo e portò avanti la tradizione. Sebbene venga consumato in tutta Italia, è solo a Vicenza e nella sua provincia che il baccalà è diventato una vera gloria locale talmente amata e celebrata che a Sandrigo, nel 1987, è nata addirittura una Confraternita del Baccalà alla Vicentina. Si propone una ricetta che è il risultato di studi e confronti tra le ricette dei più famosi ristoranti vicentini degli anni ’30 e ’50.
Le Ciliegie di Marostica e la partita a scacchi
La fama di questo frutto certificato risale al 1400 e pare sia legata all’evento storico della partita a scacchi vivente, per cui Marostica è diventata famosa in tutto il mondo. Nell’anno 1454 il castellano di Marostica decise di organizzare una partita di scacchi invece che un duello, per sfidare due gentiluomini che si erano innamorati di sua figlia. Il vincitore sarebbe andato in sposa alla prediletta, mentre il perdente alla sorella. Il giorno del matrimonio della figlia il castellano ordinò di piantare alcuni alberi di ciliegio in tutto il territorio, in ricordo del lieto evento. Durante la “Mostra regionale delle ciliegie”, che si svolge ogni anno nella zona di produzione verso la fine di maggio, questo evento viene ricordato, con l’elezione di ragazze che reciteranno la parte delle due spose durante la rappresentazione di questo evento storico.
I sapori vicentini ti portano in un viaggio spaziale e temporale unico, e tu, conoscevi queste storie legate alle specialità della provincia di Vicenza?