“Sul ponte di Bassano ci dareo la mano e un bacin d’amor” – Cosa vedere a Bassano del Grappa? Come intona il brano che racconta l’amore de bassanesi per il loro ponte, il Ponte di Bassano è il vero simbolo iconico della città e allo stesso tempo di resilienza e rinascita. Tre volte distrutto e tre volte ricostruito, il Ponte Vecchio ha mantenuto la sua architettura per oltre 500 anni, dopo aver assistito a piene, guerre e passaggi di popoli.
Interamente rivestito in legno, con i suoi pilastri immersi nelle fredde acque del fiume Brenta: è il Ponte Vecchio di Bassano del Grappa, conosciuto anche come Ponte di Bassano o Ponte degli Alpini. Scopriamo qualcosa di più sulla sua storia.
Cosa vedere a Bassano del Grappa: il Ponte Vecchio
Il Ponte di Bassano nasce da un’esigenza secolare: quella di attraversare il fiume Brenta, un fiume impetuoso specialmente durante le piene primaverili e autunnali. Bassano diventò un centro strategico proprio per il suo ponte, le cui prime testimonianze risalgono al 1200. Il primo ponte durò fino al 1567, quando fu abbattuto da una piena. È qui che entra in gioco Andrea Palladio, l’architetto veneto che fu chiamato per costruire un nuovo ponte per la comunità di Bassano. Il progetto in pietra che riprendeva gli antichi ponti romani fu giudicato troppo sontuoso dalla popolazione e fu optato il legno, un legno che fosse in grado di resistere alle piene del Brenta. Fu edificata una vera “strada sopra dell’acqua”, così come la chiamava l’architetto. Resistenza e impatto visivo furono i due presupposti seguiti dall’architetto.
Il ponte in legno era lungo 58 metri di lunghezza e poggiava su quattro piloni di legno triangolari. Palladio progettò anche una copertura di protezione dal vento e dalla pioggia. Ma anche questo bellissimo non fu risparmiato dalla furia della piena del 1748. Seguì la costruzione di Bartolomeo Ferracina.
Purtroppo anche questo ponte risalente al XVIII secolo non è quello che ammiriamo oggi. Non fu la piena, ma la guerra che lo distrusse nel 1945, per delimitare la città dall’incursione dei tedeschi. Nel 1948 il ponte fu ricostruito seguendo il progetto del Palladio. Nel 2021, finalmente dopo sette anni di restauro, il Ponte è stato restituito al suo popolo.
Cosa vedere a Bassano del Grappa: alcune curiosità sul Ponte degli Alpini
Il Ponte degli Alpini oltre a essere simbolo di resilienza e di rinascita, cela diverse curiosità:
- È il Ponte dell’Amore: era tradizione inserire nelle fessure del ponte palladiano dei bigliettini d’amore, quello che per altri ponti avviene con i lucchetti!
- É il Ponte della Storia: la facciata della Grapperia Nardini che è ben visibile dal ponte è segnata da dei fori. Risalgono alla Seconda Guerra Mondiale? Ancora prima! Parliamo della Battaglia di Bassano del 1796 fra l’esercito italiano-francese, al comando di Napoleone e quello austriaco.
- È e rimarrà sempre il Ponte del Palladio: la firma del celebre architetto rimane nella sua forma leggermente incurvata, nei quattro piloni che sorreggono le campate e la struttura a capanna. Quello che è cambiato è l’aggiunta dell’illuminazione che anima il ponte durante la notte, voluta dall’Associazione Nazionale Alpini.
- É il Ponte degli Alpini: da dove viene questo nome? Il Ponte fu ricostruito orgogliosamente dalle Penne Nere nel 1948.
Considerato uno dei ponti più pittoreschi del Veneto e d’Italia nel 2019 è stato dichiarato monumento nazionale. Storia e racconti che si intrecciano, bistrattato dalla natura e dagli uomini, oggi il Ponte di Bassano sorge in tutta la sua bellezza e racconta immobile la sua storia secolare.